I grandi balletti

“Giselle”

Considerato come il simbolo del balletto classico e romantico, Giselle nacque dall’idea di Théophile Gautier, un romanziere francese, e venne poi musicato da Adolphe-Charles Adam, uno tra i più celebri compositori di musiche per balletto.
A differenza di altri balletti romantici, nel corso del tempo Giselle non ha subito significative modifiche per quanto concerne la coreografia. L’ultima rappresentazione originale all’Opéra National de Paris risale al 1868 e fu solo in seguito, con l’arrivo di Marius Petipa che Giselle venne adattata alla tradizione della scuola russa.

La protagonista Giselle è un’affascinante ragazza che s’innamora di Albert, credendo sia un contadino come lei di nome Loys. In realtà egli è il conte di Slesia, già promesso a Batilde, figlia del duca di Curlandia.
Hilarion, il guardiacaccia, anch’egli innamorato di Giselle, scopre il segreto di Loys e tenta, inutilmente, di metterla in guardia; inoltre Giselle non vuole accettare i consigli della madre Berte, che le proibisce di danzare poiché malata di cuore.

Durante una battuta di caccia Hilarion svela la vera identità di Loys; Giselle, sconvolta dal dolore, impazzisce e muore.

Nel secondo atto, il balletto si svolge di notte quando Albert e Hilarion s’incontrano davanti alla tomba di Giselle per pregare.
Allo scoccare della mezzanotte appaiono le Villi, spiriti di donzelle amanti della danza: Mirta, la regina delle Villi, chiama le sue compagne a raccolta per accogliere Giselle nel loro mondo irreale.

Le Villi scoprono Hilarion e si lanciano al suo inseguimento spingendolo a buttarsi nel lago; invece Albert, protetto dall’amore di Giselle che lo ha perdonato, lo aiuta a vincere la maledizione delle Villi, danzando con lo spirito dell’amata. All’alba svanisce l’incantesimo e Albert si trova senza l’amata, ma è salvo.

Did you like this? Share it!