Chi è Auguste Vestris, il “dio della danza” francese

Auguste Vestris

Auguste Vestris, è il nome d'arte di uno dei più grandi ballerini della storia francese ed europea. Nacque il 27 marzo 1760 a Parigi. Il suo nome completo era Marie-Jean-Augustin Vestris e venne soprannominato dal pubblico, prima della sua ascesa a Dio della Danza, Vestr'Allard (dai cognomi della madre Maria Allard e del padre Gaetano Vestris).

Auguste si sposò due volte: nel 1795 sposò la danzatrice Anne-Catherine Augier, ma la abbandonò poco dopo le nozze; nel 1823, all’età di 63 anni, sposò in seconde nozze Jeanne-Marie Tuileeère di soli 29 anni. Con lei ebbe un figlio. Armand Vestris, che seguì le orme del padre diventando un famoso ballerino, ma non arrivò mai ai livelli di fama del padre.

Auguste fu per molto tempo, anche dopo la sua morte, fonte d'ispirazione per diversi ballerini e insegnanti di danza. Il suo ruolo fu fondamentale per il mondo della danza come la conosciamo oggi.

 

La carriera

Da buon figlio d'arte (suo padre era un famoso ballerino di origine italiane e Auguste nacque da una relazione che Gaetano Vestris ebbe con la danzatrice Maria Allard) iniziò la sua carriera giovanissimo. A soli dodici anni si esibì al teatro dell'Opera a Parigi: venne presentato sul palcoscenico dal padre durante il terzo atto della Pastorale prodotta da Jean-Benjamin de La Borde, compositore storico francese.
Il pubblico presente, andando in totale visibilio, apprezzò all'unanimità l'esibizione fatta da Auguste. L'anno seguente il padre decise di comporre uno spettacolo su misura per lui, un balletto-pantomina: “Endymion”. Auguste, per questa coreografia, interpretò il suo primo personaggio originale con il nome di Amore.

Questi suoi primi traguardi, in così giovane età, gli permisero di entrare a far parte a tutti gli effetti della compagnia teatrale dell'Opera di Parigi che, ai quei tempi come ancora oggi,era uno dei più famosi e grandi teatri di tutta Europa. Venne promosso primo ballerino all'età di soli diciotto anni e due anni dopo venne nominato “premier sujet de la danse”, titolo molto importante nel mondo teatrale e che mantenne per più di trent'anni.

Un anno dopo si trasferì con il padre a Londra, dove ottenne un successo incalcolabile, tanto da obbligare il parlamento inglese a fermare una loro seduta a causa di una sua esibizione. Nel 1787 tornò a Parigi, ma dovette lasciarla quasi subito per l'inizio della Rivoluzione, durante la quale morirono diversi attori teatrali e ballerini tra cui il compositore della sua prima esibizione, La Borde, ghigliottinato dal regime. Ritornò a Londra e ci rimase per sei anni. Finita la Rivoluzione, decise di tornare alla sua città natale. Qui fu acclamato come una vera e propria stella della danza. Si ritirò dai palcoscenici nel 1816 come una vera e propria divinità: fece l’ultima esibizione all'età di 75 anni in un minuetto di corte con Maria Taglioni.

 

Doti artistiche e tecniche

Auguste dimostrò diverse abilità tecniche, sia innate che sviluppate con duro allenamento. Era leggermente più basso e meno elegante rispetto al portamento regale del padre ma aveva migliori doti atletiche come quella del salto: sembrava che fluttuasse in aria. Suo padre Armand un giorno disse: “ Resterebbe sempre in aria se non avesse paura di umiliare i compagni!”. Venne classificato come “mezzo carattere” (demi-caractère) , ruolo che solitamente viene affidato ai personaggi secondari.

Nella sua carriera sviluppò anche il ruolo di comico nelle commedie e drammi teatrali, grazie alla sua vivacità e destrezza. Si dimostrò così polivalente nel campo teatrale, che alcuni critici lo accostarono anche al genere “sérieux”. Per questo venne considerato uno dei più grandi ballerini della sua epoca, permettendogli di primeggiare in tutte le sfumature del balletto, tranne nella “danse noble” in cui l’altezza e il portamento elegante del ballerino era fondamentale. Nel 1785 un'opera da lui interpretata prese addirittura il suo nome, diventando “La Gavotta di Vestris”.

Dopo il suo ritiro dalle scene iniziò ad insegnare formando diversi talenti che hanno permesso di mantenere elevati il balletto e la danza in Europa: tra questi Marius Petipa. Fanny Elssler. Jules Perrot e Maria Taglioni.

 

La sua eredità

Il suo modo di interpretare il ballo fu da esempio per le generazioni successive. Sin dall'inizio dell’Ottocento molti ballerini e insegnanti decisero di applicare i suoi metodi rinnovando la danza. Ispirò numerosi giovani che, grazie a lui, si approcciarono alla danza e permise di portare questa disciplina, un tempo nobiliare, anche alle persone più vicine al popolo.

Una delle sue allieve, Maria Taglioni, divenne la ballerina più famosa di tutto l’Ottocento. In questo periodo vennero introdotti i tutù e le gambe iniziarono ad essere scoperte, portando le prime rivoluzioni nei vestiti anche nella danza. L'evoluzione continuò nel Novecento con la danza classica russa, sino ai movimenti culturali pop che portarono alla nascita di numerosi stili di ballo.

Ad oggi il suo lascito e il suo modo d'insegnare sono presenti in tutte le scuole professionali di Danza.

 

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